La figura del detective nei romanzi Il cane di terracotta (1996) di Andrea Camilleri e Attenti al gorilla (2000) di Sandrone Dazieri

Nel panorama del sistema letterario italiano degli ultimi sessant’anni, il genere poliziesco, a lungo emarginato perché considerato dai critici una storia di svago, inizia una sua migrazione dalla periferia del canone verso il centro di attenzione della critica dato che certi scrittori qualiGiorgio...

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Detalles Bibliográficos
Autor principal: Juarez, Rodrigo Emmanuel
Otros Autores: Ceballos Aybar, Norma
Formato: bachelorThesis
Lenguaje:Italiano
Publicado: 2016
Materias:
Acceso en línea:http://hdl.handle.net/11086/2295
Aporte de:
Descripción
Sumario:Nel panorama del sistema letterario italiano degli ultimi sessant’anni, il genere poliziesco, a lungo emarginato perché considerato dai critici una storia di svago, inizia una sua migrazione dalla periferia del canone verso il centro di attenzione della critica dato che certi scrittori qualiGiorgio Scerbanenco e Leonardo Sciascia si avvalgono della sua architettura per riflettere e mettere luce su diversi problemi politici e sociali dell’Italia degli anni sessanta e ottanta del Novecento. Comunque, la Posmodernitá lascia impronte del tutto particolari nelle opere che verranno analizzate in questo Lavoro Finale, soprattutto sulla figura del detective, uno degli agenti che svolge la vicenda lungo la diegesi del romanzo poliziesco (l’altro sarà quindi il criminale che verrá oppure no, incarcerato)